Miseria e Nobiltà in scena al Teatro Città di Pace

La compagnia teatrale de “I Di… Speranza” festeggia 5 anni di percorso teatrale portando in scena lo spettacolo “Miseria e Nobiltà”, in programma al Teatro Città di Pace di Caserta il 2, 3 e 4 giugno 2022.

Nella Napoli di fine ‘800 due famiglie cadute in disgrazia si trovano loro malgrado a convivere in un locale infernale adibito a mo’ di residenza. Le giornate passano tra i continui litigi delle consorti, i vani tentativi dell’indemoniato padrone di casa di farsi pagare il fitto e quelli di Felice Sciosciammocca e Pasquale di far denaro per campare. Fino al fortunato giorno in cui arriva in casa il Marchesino Eugenio che ingaggia l’amico Pasquale con moglie, figlia e Felice per fingersi suoi parenti nobili al fine di presentarli al padre dell’amata per chiederne la mano. Il gruppetto si troverà a casa di Gaetano Semmolone travestito di tutto punto per la messinscena che avrà serie difficoltà a reggere, dato che in quella dimora in Via del Purgatorio 83 si presenteranno diversi personaggi che conoscono la vera identità dei miserabili, tra cui il vero papà del marchesino, l’ex moglie di Felice, il padrone di casa e Luisella, la compagna di Felice che non era stata invitata all’evento.

La scena del primo atto si presenta come proiezione dell’effettiva condizione dei personaggi, un locale in pessimo stato che un tempo era adibito a ben altro, caduto in malora, diventato un misero posto per accogliere anime dannate e disgraziate. Don Gioacchino, personalità demoniaca noncurante delle palesi condizioni in cui versano le famiglie, ne è il proprietario ed esige minaccioso il pagamento dei fitti arretrati, pena il sequestro di quei pochi averi rimasti in casa. La venuta del marchesino Eugenio è un miracolo, è il personaggio della redenzione, porta con sé l’occasione per loro di uscire da quell’inferno, sarà lui ad accompagnarli verso un luogo magnifico dove c’è cibo e benessere, dove possono dimenticare la loro triste condizione esistenziale. Dovranno però dimostrare di meritarlo, di essere destinati a tutto ciò attraverso la forma, l’immagine. Così come la miseria è pochezza, trascuratezza e povertà lessicale, al contrario la nobiltà si identifica agli occhi della gente attraverso l’eleganza, il portamento e il lessico ricco e forbito (o tentativamente tale). Quindi la messinscena a casa di Gaetano Semmolone è la prova, il Purgatorio da attraversare per espiare i propri peccati e giungere così all’Eden, il giardino del paradiso dove non esiste condizione migliore per l’anima.

Sul palcoscenico saranno protagonisti: Francesca Ascione, Domenico Carozza, Salvatore Cembrola, Michele Cupito, Nancy Di Maio, Antonella Liguori, Dario Nazzaro, Errico Nazzaro, Antonio Palmiero, Domenico Palmiero, Antonio Parisi, Francesco Pioggiarella, Gennaro Pompeo, Emilia Rocco, Monica Salato, Martina Verrillo. La regia è affidata a Daniele Barba. Scenografia di Domenico Palmiero, Costumi di Dalila d’Aiello realizzati da A.C. “Rievocatori Fantasie d’Epoca”, Allestimento scenico di Hanami Bottega Floreale, Direttore di scena Salvatore Cembrola, Datore audio e luci Chiara Pioggiarella.

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